Zuckerberg: Facebook cambierà volto

Nicola Donati
3 min readJul 26, 2021

Il piano del CEO di Facebook per trasformare il social media in Metaverso

Illustration by Alex Castro / The Verge Photo by Justin Sullivan / Getty Images

“Passeremo concretamente dall’essere considerati una Social Media Company all’essere una Metaverse Company” M. Zuckerberg

Alla fine di giugno 2021, Mark Zuckerberg ha convocato una riunione interna a Facebook per presentare un progetto che non stentiamo a definire “fantascientifico”, ovvero traghettare l’azienda da social media a Metaverso.

Partiamo dal principio: cos’è il Metaverso? Il Metaverso è, in pratica, un universo parallelo a quello reale, a esso integrato grazie ai progressi della tecnologia hardware e software. Oltre a questo è difficile spiegare. Non si tratta di realtà virtuale -che è solo una tecnologia abilitante- né di un mondo digitale chiuso atto a un unico scopo, come può essere quello creato dai videogiochi Fortnite o da Animal Crossing, piuttosto si avvicina al concetto dell’universo immanente delle criptovalute. Matthew Ball, media analyst, ha provato lo scorso anno a definirlo così:

  1. È persistente: non si resetta, non si mette in pausa o finisce, continua indefinitamente
  2. È sincrono e live: sarà un’esperienza che esiste in maniera consistente e in real-time per chiunque partecipi
  3. Non ha limite massimo di utenti e fornirà un senso di presenza individuale: chiunque potrà partecipare al Metaverso ed essere a un evento/attività/luogo insieme, nello stesso momento e con capacità di scegliere in modo autonomo
  4. È un’economia funzionante: persone e business saranno in grado di creare, possedere, investire, vendere, venire pagati per una gamma incredibile di attività che producono valore riconosciuto
  5. È un’esperienza che attraversi e unisca mondo reale e mondo virtuale, privato e pubblico, piattaforme aperte e chiuse
  6. Offre interoperabilità senza precedenti: dati, prodotti digitali, contenuti e così via fino a vere e propri esperienze potranno essere utilizzati in “entrambi” i mondi
  7. È popolato da contenuti ed esperienze create da una gamma vasta di creator che potranno essere indipendenti oppure organizzati in gruppi o in aziende commerciali

Ripulito da una certa retorica anni ’90 e applicato alle possibilità della tecnologia moderna, il Metaverso è diventata una buzzword in tutto il mondo delle Big Tech, tanto che già qualche settimana fa il New York Times gli aveva dedicato un articolo, titolando “Siamo già nel Metaverso?

Mark Zuckerberg ha annunciato l’intenzione di costruire una versione più massimalista di Facebook che unisca la presenza sui social, le ore di ufficio e l’intrattenimento. “Ciò che penso sia più interessante è come questi temi si uniscano in un’idea più grande” ha affermato, “Lo scopo a cui sottendono tutte queste iniziative è la nascita del Metaverso.”

Il Metaverso, ha continuato Zuckerberg, porterà enormi opportunità a i creator e agli artisti, a chi volesse lavorare e abitare case lontano dai i centri urbani, e a chi viva in zone in cui le opportunità di educazione e divertimento sono limitate. Un Metaverso compiuto potrebbe essere la cosa più simile a uno strumento per il teletrasporto, ha detto. Con una divisione dell’azienda Oculus, che produce il visore Quest, Facebook sta cercando di renderlo compiuto.

Il Metaverso non è solo realtà virtuale. Sarà accessibile su tutte le nostre diverse piattaforme informatiche, VR e AR, ma anche da PC, da smartphone e console di gioco.

Molte persone pensano al Metaverso come a qualcosa che riguarda principalmente il gioco. E penso che l’intrattenimento sarà chiaramente una parte importante di esso, ma non credo che questo sia solo un gioco.

Penso che questo sia un ambiente persistente e sincrono in cui possiamo stare insieme, che probabilmente assomiglierà a una sorta di ibrido tra le piattaforme social che vediamo oggi, ma sia un ambiente in cui sei all’interno. Quindi può essere 3D, ma non deve per forza esserlo. Potresti essere in grado di entrare in un’esperienza, come un concerto 3D o qualcosa del genere, dal tuo telefono, in modo da poter ottenere elementi 2D o elementi 3D. Mi piacerebbe esaminare più in dettaglio un sacco di casi d’uso, ma nel complesso, penso che questa sarà una parte davvero importante del prossimo capitolo per l’industria tecnologica, ed è qualcosa di cui siamo molto entusiasti.”

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Nicola Donati

Il Digital come modo di vedere le cose. Communication manager @ Webranking, BU Coordinator @ Pragmatic. Vivo tra Tunisi e Praga, ovvero a Reggio Emilia.